Febbraio. Una notte di nebbia, uno strano incidente stradale su una strada deserta di montagna. L'uomo alla guida viaggiava da solo. È incolume. Ma i suoi abiti sono sporchi di sangue. Uno psichiatra - il dottor Flores - cerca di fargli ricordare l'accaduto. L'uomo si chiama Vogel, fino a poco tempo prima era un poliziotto famoso, una specie di eroe, di quelli che finiscono spesso in tv. Il suo racconto ha inizio sessantadue giorni prima. A due giorni da Natale, nel piccolo paese alpino di Avechot scompare una ragazza di sedici anni - lentiggini e capelli rossi. Il suo nome è Anna Lou. Vogel giunge sul posto. Non ci sono indizi, non ci sono piste da seguire. Potrebbe trattarsi di un semplice allontanamento volontario, di una fuga da casa. Invece lui riesce a convincere tutti che Anna Lou è stata rapita. Prima la comunità locale, poi i media. Perché Vogel è bravo a creare il caso mediatico. A lui non interessano cose come il dna o la polizia scientifica. A lui non interessano le prove. Si serve dei giornalisti e di internet per mettere su uno spettacolo. Non cerca la verità, lui cerca un'audience. Perché il crimine è un business. Tutti ci guadagnano. Le tv che trattano l'evento come fosse una serie a puntate, e incassano lauti introiti pubblicitari. I poliziotti che fanno carriera. Perfino parenti e amici delle persone coinvolte, che vengono pagati generosamente per rilasciare interviste e testimonianze ai giornalisti.
È così che comincia la caccia al mostro. Loris Martini è un semplice professore di letteratura. Ha una moglie, una figlia, una vita serena e regolare. Ma per un caso fortuito del destino si trova coinvolto nella scomparsa della giovane Anna Lou. E' davvero lui il colpevole? E che ruolo avrà in questa vicenda lo psichiatra Augusto Flores?