La nostra storia inizia con un'intervista ad un avvocato all'interno della veranda di una mansarda a Roma da parte di una troupe di giornalisti italiani. L'uomo dai modi che poco si confanno ad un principe del foro, spiega che attraverso un annuncio sul web vorrebbe trovare persone, come quelle che lo stanno appunto intervistando, disposte a raccontare la storia di tre giovani trentenni morti accidentalmente nel sud della Francia l'inverno prima, due italiani e una francese. Lo scopo è svelare cosa c'è dietro un fatto di cronaca come tanti, perché per capire in generale la nostra epoca e in particolare quei ragazzi, per comprendere il perché della loro prematura scomparsa, occorre indagare cosa ci facevano l. in quel posto quella domenica. In quanto anche quando non c'è un assassino non vuol dire che non ci sia un colpevole. L'avvocato consegna alla troupe una chiavetta contenente i filmati che i ragazzi avevano realizzato durante la settimana che ha preceduto la loro morte, filmati realizzati per lo più col cellulare di uno di loro. Dopo il prologo la storia si dipana attraverso gli svolgimenti degli ultimi sette giorni di vita, un conto alla rovescia giorno dopo giorno, dal luned. alla domenica, il giorno in cui loro perdono la vita. Man mano che cominciamo a vivere insieme a Dario, Livio e Joelle, entriamo sempre più intimamente nel loro passato nei loro modi di pensare e scopriamo quali sono le reciproche insoddisfazioni e i reciproci punti in sospeso del loro carattere e delle loro vite. Joelle è un'aspirante casting director con un passato da attrice in un circo, Livio un giovane ispettore di produzione, bravo ma pieno di rancore e frustrazione, e infine Dario un regista all'inizio della sua carriera talentuoso che disegna storyboard per altri per poter vivere. I 3 stanno per partire per Nizza, l. avranno a disposizione solo una settimana per portare a compimento tutta una serie di incarichi ricevuti a Roma per la preparazione di uno spot pubblicitario del costo di mezzo milione di euro riguardante una vettura, un suv. Sulle loro giovani spalle gravano importanti responsabilità, ma i tre nella beata incoscienza che caratterizza la gioventù sono convinti di potercela fare. Questo viaggio sarà per loro un'occasione per confessarsi e per tirare fuori la loro vera anima che cerca libertà e gioia di vivere: lavorare per vivere e non il contrario, vivere per lavorare. Il film sarà una sorta di on the road lungo la Costa Azzurra, partendo dall'aeroporto di Nizza dove sbarcheranno, passando per Menton la prima cittadella francese subito dopo il confine italiano dove peraltro andranno ad alloggiare. Fino a fare tappa anche a Monte Carlo. Una settimana per procurarsi un bambino di pochi mesi che dovrà interpretare il figlio di una modella, anche questa da reperire, la quale guiderà la vettura oggetto dello spot, una reggia particolarmente lussuosa dove far terminare la corsa dell'auto da pubblicizzare, l'albergo dove far alloggiare il Cliente che ha commissionato lo spot, e infine tutti i permessi necessari. Il film sarà tutto in soggettiva raccontato attraverso la fotocamera dello smartphone di Dario, deciso a realizzare un videoblog di questa avventura in Costa Azzurra. Una commedia goliardica dai risvolti talvolta sentimentali. Dietro le avventure che i tre vivranno si nasconderanno le fragili speranze e le piccole tragedie quotidiane che i tre si sono lasciati alle spalle in Italia. Di Joelle scopriremo che oltre la sua forte tempra di donna avvenente e al contempo risoluta si cela il senso di colpa per aver tradito la fiducia della sua migliore amica Sarah, intraprendendo una relazione clandestina con la fidanzata di lei Anne. Motivo, quest'ultimo, che ha portato Sarah a far perdere le sue tracce. Joelle vuole provare a riallacciare i rapporti e sarà Dario a trovare l'espediente che innescherà la ricerca di Sarah. Livio si sta disinnamorando neanche troppo lentamente del suo lavoro, da mesi non viene pagato perché ogni nuovo progetto in cui viene coinvolto in questo periodo di crisi si risolve nel nulla di fatto, ma soprattutto perché un raggiro lo lega al suo datore di lavoro a cui deve dei soldi. In realtà questo viaggio per lui ha un valore più salvifico che professionale: Livio non ha più il padre, e la madre, che si trova da anni presso una casa di cura per malati di Alzheimer, neppure più lo riconosce, lui in Italia non vorrebbe più ritornarci. Dario, regista ambizioso e pieno di manie, prende lo spot come affermazione professionale. Il produttore gli ha promesso che se lo spot uscirà bene, gli produrranno il suo lungometraggio d'esordio. Intanto la sua idea per lo spot sta per diventare realtà. Lui è l'unico a non avere problemi se non il suo innato egoismo e la permalosità che ne deriva. Lui con il suo smartphone filma tutto ma si autocompiace di ci. che fa rendendolo talvolta inviso ai suoi due colleghi. Livio non perde occasione per sottolineare la scarsa intraprendenza di Dario come uomo, guarda gli altri vivere e mai si lascia andare. La sua è una povertà spirituale di coscienza del vivere. Durante il loro soggiorno in Costa Azzurra alloggiano presso la casa di un amico di Livio. Livio si è prodigato per evitare di dover pagare un albergo per questo soggiorno in modo da poter spendere il meno possibile del fondocassa di parecchie migliaia di euro che gli è stato affidato per vivere e pernottare in questa settimana, necessario altres. per la caparra al catering e per dare un anticipo agli alberghi per quando arriverà la troupe, alla villa da noleggiare, infine per pagare i permessi di occupazione di suolo pubblico alle varie autorità locali e per pagare la polizia del Principato di Monaco. Sia Dario che Livio si prendono una cotta per la loro collega. Joelle è in preda a sbalzi continui di umore e ad indecisioni esasperanti: finirà per cedere ad entrambi, ma non prediligerà nessuno dei due, deve prima di tutto poter ritrovare la sua amica per poter ottenere da lei il perdono. Durante il loro viaggio i nervi salteranno per reciproche insoddisfazioni esternate sotto forma di gelosie e permalosità. Ma soprattutto perché sentendosi abbandonati a se stessi da Roma non ricevono il supporto necessario per far bene il loro lavoro. Come ogni viaggio non possono mancare i personaggi di contorno, gli incontri per certi versi assurdi che costelleranno la loro avventura in Provenza. Questi incontri offriranno loro quando un insperato sostegno quando una verità che era meglio non conoscere. Quando finalmente tutto sembra volgere per il meglio tanto da essere riusciti a conseguire quanto gli era stato commissionato e dopo aver superato le personali lacune, un evento esterno, la prova finale, li costringerà a prendere una decisione che solo il gioco di squadra potrà permettere loro di affrontare.