Un coro di uomini. Un direttore donna. Una famiglia e una piccola comunità, che hanno bisogno di ritrovare il senso d'unione, per affrontare la sfida del domani. La giovane violoncellista Maria è delusa dallo spietato mondo della musica. Ritorna al paesino di montagna delle sue origini, una piccola enclave isolata dove si parla ancora una lingua arcaica: il cimbro. Qui trova una madre malata, un fratello appena sepolto a causa di un tragico incidente con il trattore, una cognata in lutto e con grosse difficoltà economiche, una piccola comunità alle prese con i primi effetti del cambiamento climatico. Quasi per caso, o forse perché è impossibile non trovarsi all'unico bar della piazza, Maria entra in contatto con il glorioso coro polifonico maschile di cui faceva parte suo nonno. In realtà ora il tutto è in completo disarmo, affidato ad una manciata di strampalati ubriaconi da bar. Quirino è l'unico di loro a non volersi arrendere all'evidenza, sogna ancora di partecipare ad un fantomatico concorso canoro, in grado di riportarli all'antico splendore. Per fare questo chiede aiuto a Maria, che accetta la sfida e sotto sotto vuole riavvicinarsi al mondo della musica. Un caleidoscopio di personaggi tinge di ironia e ritmo il racconto di un piccolo mondo, alle prese con lo spauracchio del cambiamento climatico, e con la determinazione di una giovane donna.