Al termine degli anni '90 un trentenne ragioniere milanese, riceve "una proposta che non può. rifiutare". Scelto, per la sua abilità con i numeri, diviene il ragioniere della Mafia, anzi delle Mafie. Ben presto si trova a gestire i profitti su scala mondiale di questa particolare holding formata dalle maggiori organizzazioni criminali italiane. Conduce la sua nuova vita come un condannato a morte, in attesa della fine da un momento all'altro, destreggiandosi come un abile equilibrista tra le richieste dei Capi Famiglia. Improvvisamente i panni del semplice ragioniere gli vestono stretti, ci. lo porterà a prendere l'iniziativa per la scalata all'organizzazione. Il brivido per operazioni sempre più rischiose e la sete di potere lo portano sempre più in alto, ma anche più lontano da sé stesso. Nemmeno la sfida con i narcotrafficanti colombiani e la riorganizzazione di un vero e proprio piano di marketing per superare la crisi del dopo Falcone e Borsellino sono sufficienti a placare la sua voglia di andare sempre oltre le regole del gioco. Il ragioniere è nato libero e vuole morire libero, la sua ultima grande sfida sarà quella di uscire vivo dalla Mafia e per questo dovrà realizzare uno dei piani più ingegnosi nella storia del crimine.