Una grande piazza rettangolare che si sviluppa attorno a un giardinetto pubblico, Piazza Vittorio a Roma. E' il tramonto e Omar, un addetto, armato di fischietto e cappellino d'ordinanza, si appresta a chiudere i cancelli che separano il giardino dal resto della piazza. Attende l'uscita degli ultimi frequentatori e chiude il cancello con catena e lucchetto. Inizia così questo Flauto Magico, immaginando l'opera di Mozart reinterpretata da tutte le culture musicali di Piazza Vittorio. Così le vicende e i personaggi si trasformano, arricchendosi e sintetizzando tradizioni culturali molto distanti. Persino la musica esce trasformata da questo incontro, allontanandosi dall'originale e diventando Il Flauto Magico secondo l'Orchestra di Piazza Vittorio: dal reggae alla classica, dal pop al jazz, la musica spazia attraverso tradizioni e culture musicali di tutto il mondo, dando vita a incontri e sincretismi musicali unici. Nel film tutto accade all'interno dei giardini della piazza durante l'orario di chiusura serale. I giardini si animano come per magia e i papà, gli operai, le babysitter, i bambini che nella prima scena erano semplici avventori si trasformano ora in principi, maghi, regine e sacerdoti.