Robin Wright è un'attrice in declino, ed ha la reputazione di una donna volubile ed inaffidabile, a tal punto che nessuno è più disposto ad offrirele una parte. Robin decide di cedere i diritti cinematografici della sua immagine digitale ai Miramount Studios in cambio di un'ingente somma di denaro e la promessa di non recitare mai più. Dopo aver scansionato il suo corpo e creato un avatar digitale lo Studio sarà in grado di utilizzarla all'interno di film popolati soltanto personaggi animati al computer. Vent'anni dopo, Robin partecipa al congresso futurista, durante il quale viene presentata una nuova tecnologia in grado di trasformare le persone in personaggi animati. Perdendosi in questo stato mutevole e illusorio, sarà possibile diventare chiunque si desideri. La Miramount vuole vendere l'immagine di Robin a dei Clienti, i quali potranno quindi trasformarsi in lei. Robin accetta, ma in preda ad una crisi di coscienza si convince che nessuno debba essere trasformato in un prodotto. Dichiarando apertamente le sue reticenze, fa infuriare gli organizzatori del congresso, che poco dopo viene attaccato da un gruppo di ribelli che si oppongono alla teconologia. Robin, in preda a forti allucinazoni, ha una visione della sua esecuzione. I dottori le diagnosticano una malattia incurabile, e decidono di ibernarla fin quando non sarà disponibile un trattamento per il suo disturbo mentale. Robin s risveglia molti anni dopo, e scopre che il mondo che un tempo conosceva è ora molto diverso.