Schede primarie

Su una montagna che domina un piccolo paesino della Lucania, vive Zio Angelo. 84 anni, vedovo, un'unica figlia trasferitasi nel Nord, l'anziano ha scelto la solitudine. Suoi unici contatti con il mondo sono Carminuccio, garzone che passa quasi quotidianamente con il suo furgone sgangherato a consegnargli la spesa, e Sabbino vicino, ma non troppo, di Zio Angelo, che trascorre le sue giornate a dare la caccia alle talpe che infestano la sua proprietà. Ma Zio Angelo è tutt'altro che un'eremita scontroso. L'isolamento non ne ha infatti inacidito il carattere. Per quanto geloso della sua solitudine, l'anziano ha un'indole che sa ancora aprirsi alla bellezza della natura che lo circonda e allo stupore di un mondo che pure cambia velocemente intorno a lui. La sua casa, a 1.400 metri d'altitudine, non è infatti un antidoto a quella modernità che pare penetrare continuamente nel ristretto orizzonte nel quale si svolge l'esistenza quotidiana di Zio Angelo. Cos., l'anziano stenta a capire cosa siano, e a cosa mai possano servire, le grandi pale eoliche che sono state di recente installate non lontane dal suo "eremo"; né si spiega la causa di un odore sgradevole portato dal vento, fino a scoprire una discarica abusiva ai margini della sua proprietà. La modernità continuerà a presentarsi all'anziano nei modi più disparati, generando sempre in lui disorientamento ed inquietudine. A cominciare da un'oscura comunicazione dell'Agenzia del Territorio, che informa l'anziano che - a seguito di "rilievi aerofotogrammetrici" - la piccola baracca utilizzata come deposito per la legna è risultata essere abusiva. Passano i giorni, e accade ancora qualcosa di nuovo. Tra le montagne della Lucania si muovono gli operatori sociali incaricati dalla Regione di distribuire agli anziani il nuovo meccanismo di telesoccorso: appena il possessore pensa di non sentirsi bene, pu. far arrivare un'autoambulanza a domicilio semplicemente premendo un tasto. Questa volta la modernità pare entrare nella vita degli anziani con un volto amichevole e rassicurante. Eppure non dappertutto gli operatori sono accolti con cordialità. C'è chi è diffidente e chi addirittura, fraintendendo, passa alle fucilate contro chi invade la sua proprietà. Zio Angelo riceve il meccanismo portatile di telesoccorso, che si presenta come un piccolo telecomando. Nella sala di controllo del servizio di telesoccorso arriva una richiesta di aiuto. Viene da casa di Zio Angelo. Sarà dura spiegare ai sanitari che no, lui non aveva chiesto aiuto a nessuno; non ce ne era bisogno. Non aveva avvertito nessun malore. Ancora una volta agli occhi di Zio Angelo la tecnologia si dimostrata inutile e dannosa. Invadendo il perimetro di una solitudine scelta e difesa, per produrre solo disagi e confusione. Il nuovo avanza, inesorabile; insinuandosi subdolo nelle vite di tutti. E forse quella di Zio Angelo è una battaglia già persa. In un mondo che crea collegamenti apparenti e solitudini reali, chi vuole rimanere in disparte pare non avere più la libertà di farlo. Resta un dubbio. Come è partita la chiamata di soccorso dalla casa di Zio Angelo? Lo spettatore lo scoprirà solo all'ultimo fotogramma.