Schede primarie

E' la storia di alcune generazioni di uomini e donne, le cui vite sono state scandite dai passaggi di una linea ferroviaria, presto entrata nel mito e nella leggenda di una terra del sud. Un treno che a partire dal secolo scorso, ha assistito come muto spettatore, a partenze e arrivi, amori e abbandoni, gioie e dolori di intere famiglie.
Alcune partite per andare lontano, in cerca di fortuna, altre rimaste per onorare un giuramento con la propria terra. Francesco Capossela,capitano dell'Arma a Torino, torna nel sud, in occasione dei funerali del padre Domenico, capotreno della tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta S.Antonio, oggi definitivamente ferma, in attesa dell'ormai inevitabile decreto di chiusura. Qui, lentamente e inconsapevolmente, prende coscienza di sè attraverso la scoperta di un diario segreto che il padre, in vita, aveva redatto e scritto. Attraverso le parole di Domenico Capossela, Francesco comprenderà quegli abbracci mancati e quelle misteriose incomprensioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni di vita del padre. Ma soprattutto Francesco scoprirà che il padre, in questi anni, aveva raccontato a tutti di avere un figlio ingegnere delle ferrovie,colui che un giorno avrebbe salvato il treno e la ferrovia da un'inesorabile chiusura. Con un'altra vita addosso e con una curiosità in crescendo, Francesco incontrerà e conoscerà alcuni amici del padre, ripercorrendo paesi e borghi "toccati" dalla ferrovia. Una galleria commovente, straordinaria e a tratti divertente di persone e racconti popoleranno i pochi giorni di permanenza di Francesco. Un simpatico e zoppicante ferroviere nella solitaria stazione di Rocchetta, un profetico frate cieco nell'antica abbazia del Goleto, un comunista senza più patria a Lacedonia, un prete bizzarro e chiassoso a Morra De Sanctis, un musicista per passione a Calitri, un malinconico cinematografaro a Cairano, e infine Rosa, un amore straordinario e per questo clandestino di Domenico. Ma sarà , grazie all'incontro con Nina, un nostalgico amore perso e ritrovato,che Francesco imparerà meglio a conoscere sè stesso e suo padre. Quelle che fino a pochi giorni prima, per Francesco sembravano essere certezze, si dissolvono l'una dopo l'altra, lasciando spazio nel suo animo a
emozioni inedite che faranno di Francesco un uomo nuovo e diverso. Dall'estate del '65 ai giorni nostri, la storia ufficiale della ferrovia e del suo treno, l'Avellino Rocchetta S.Antonio, si incrocia con la storia privata del suo capotreno, Domenico Capossela. Un uomo, un ferroviere che sarà ricordato come l'uomo che fischiava le partenze dei treni in ritardo, quei treni che portavano via uomini e donne verso terre lontane, intere famiglie che forse non vi avrebbero più fatto ritorno.