Un percussionista famoso viene fatto sparire; viene trasferito per magia in una realtà parallela e un quartetto di personaggi improbabili lo ritrova visionando immagini e viaggiando alla ricerca di un mago candomblè in grado di fornire la formula necessaria alla riapparizione. Il film è una meditazione sulla contemporaneità, sul disadattamento, sul valore della musica e della poesia oggi, sul pensiero magico e razionale, sulla convinzione che altri mondi sono possibili, sul pericolo che abbiamo oggi di scomparire per furto di coscienza.Il film è scritto e diretto sul principio narrativo del "melodramma".