Ana, Ljuba, Rady, Sihem e Sonia. Cinque donne arrivano in Italia per motivi diversi: l'amore, il lavoro, la curiosità o forse il destino. Hanno un vissuto e lo scambiano con un altro. Ognuna di loro crea un'attività, reinventandosi e integrandosi con successo nella nuova realtà. Distanti per esperienza e provenienza, l'essere straniere le accomuna. Tra lavoro, famiglia e relazioni le loro storie si intrecciano per raccontare cosa significhi costruire un'identità in un altro paese. E' l'alba quando Rady e Lucia raggiungono il porto. La prima volta che Radi è salita su un peschereccio a Marina di Massa i pescatori non la volevano, perché le donne a bordo portano male. Ma lei è testarda e sa essere molto convincente: Giuseppe, pescatore esperto le da una chance. Allora ricordando le conserve di sua madre in Bulgaria, decide di utilizzare gli scarti di pesce e crea una cooperativa di sole donne: la Bio e mare. Nel laboratorio di Carrara Radi e le sue amiche preparano salse di pesce che consegnano in giro per l'Italia. Da quando ha lasciato il marito, queste donne sono la sua famiglia. Condividono un sogno: uscire in mare con un peschereccio tutto loro. Sihem e il suo compagno, Ciro vivono in campagna e come ogni mattina si occupano degli animali. La loro giornata è fitta di impegni all'associazione che Sihem ha fondato dopo l'arrivo dalla Tunisia. La palma del sud, un pezzo di mondo arabo nel paesaggio laziale, ma anche un sostegno per chi si trova in gravi difficoltà economiche. Ana è croata, Ljuba è serba. Entrambe arrivano in Italia come jugoslave, poi la guerra muta le loro nazionalità. E' stato il caso a farle incontrare, ma loro si "riconoscono" immediatamente, diventando inseparabili. Qualche mese fa Ljuba si é trasferita a Francoforte con la famiglia. Nonostante i frequenti spostamenti dell'amica, Ana continua a gestire con lei l'Atelier, la galleria d'arte che hanno aperto anni fa a Monti. Questo pezzo di Roma è la loro casa. Ljuba è tornata per seguire l'allestimento della prossima mostra. Il quartiere è in piena attività, Sonia ne percorre le strade sicura e sorridente. Sta andando al mercato di piazza Vittorio per cercare quello che serve al ristorante, il luogo intorno a cui gira la sua vita. Parenti e amici la incontrano lì davanti ad una tazza di the o una grappa di rose. Ora fervono i preparativi per il Capodanno Cinese. E' per questo che Sonia si aggira tra i capannoni industriali anni 70 di via dell'Omo, dove all'ingrosso si vende qualsiasi cosa. Tra i capannoni, il tempio buddista, l'unico della capitale. Ci sono una serie di riti propiziatori necessari a scacciare il maligno e destinati alla riuscita della festa. Sonia li segue con grande fervore, la aiuteranno a ricucire il suo matrimonio. Suo marito scomparso in Cina per due anni, finalmente è tornato. Sonia spera che il rito del lancio delle lanterne rosse protegga il loro amore.