Il documentario racconta la vita delle donne pastore in Italia ed è il risultato di un viaggio di più di due anni, di circa 17,000 km percorsi e di 100 interviste rivolte a donne di età compresa tra i 20 e i 102 anni. La figura del pastore, nell'immaginario e nella simbologia più diffusa, è sempre stata associata al genere maschile. Ma il settore dell'allevamento ovi caprino si sta femminilizzando, sempre più donne scelgono di svolgere questo lavoro tradizionalmente patriarcale. Le donne pastore impegnate quotidianamente nella loro attività vivono spesso sole, ma anche con compagni e con la loro famiglia, pienamente coinvolte nelle attività sociali e economiche della comunità in cui vivono. Il film racconta queste donne attraverso la personale esperienza della regista che ha vissuto con loro per qualche giorno, immergendosi intimamente e profondamente nella loro quotidianità. I legami di amicizia e affetto che si sono creati sono diventati dunque la linea narrativa, intima e spontanea, che ci introduce alle motivazioni delle protagoniste, alle difficoltà incontrate e alle soddisfazioni ricavate. Il documentario è quindi la rappresentazione di questo insolito mondo, dove il distintivo approccio femminile implica il prendersi cura degli animali, e tutelarne la straordinaria biodiversità e insieme a questo, preservare i maestosi paesaggi italiani d'alta quota.