Chi era Enrico Berlinguer? Che traccia ha lasciato nella memoria collettiva a trent'anni dalla sua scomparsa, l'11 giugno del 1984, al termine dell'ultimo, appassionato comizio? Chi era quell'uomo, salutato a Piazza San Giovanni da oltre un milione di persone? Quando c'era Berlinguer non è una biografia completa, non è questo il compito di un film. E il racconto del modo in cui l'opera di Berlinguer è stata vissuta da un ragazzo di allora, che non veniva da una famiglia comunista, ma che guardava con grande interesse e suggestione al lavoro coraggioso di un uomo che guidava un Partito Comunista verso approdi inimmaginabili in termini di novità politiche e culturali e di consenso popolare. E il racconto della solitudine di Berlinguer e dei suoi successi, in una chiave narrativa che ha cercato di saldare i ricordi personali dell'autore con i ricordi dei protagonisti del tempo. I grandi testimoni, come il Presidente della Repubblica, e chi gli è stato semplicemente vicino, come la sua famiglia e gli uomini della sua scorta. Walter Veltroni ha ritrovato i luoghi della formazione di Berlinguer, le sue letture giovanili, le sue passioni. A cominciare dal mare della Sardegna, sua oasi di serenità. Ha usato il repertorio cercando le immagini meno conosciute e attingendo a quanto è stato prodotto, nell'immaginario, dalla sua figura, per costruire un racconto corretto storicamente, ma giocato sul filo lieve e persino dolce della memoria di quel tempo. Non solo del suo lavoro, ma dei passaggi storici che hanno accompagnato la sua politica. Raccontare una delle figure politiche italiane più amate, l'unico leader comunista dell'Occidente che riusc. a far votare il suo partito da un cittadino su tre, è raccontare un decennio di storia italiana. E le mutazioni radicali che hanno accompagnato un tempo che si apre con la vittoria al referendum sul divorzio e si chiude, passando per la morte di Moro, con il comizio di Padova e con i funerali di San Giovanni, spartiacque di un'epoca. E' un modo per riannodare i fili della memoria, con la nostalgia di una politica fatta di passione sincera e di partecipazione popolare, per riflettere sull'eredità dell'esperienza di Berlinguer e su quegli anni cruciali di storia italiana.