Albania, il più impenetrabile dei paesi ex comunisti in Europa: isolazionista, stalinista, antirevisionista. Il peso di una memoria che a più di trent’anni dalla caduta del regime convive con tutti i personaggi incontrati nel film. Musicisti, attori, registi, privilegiati e declassati, raccontano le contraddizioni di un sistema che aveva il volto del dittatore Enver Hoxha, un “grande padre” che dava e toglieva. Un passato ingombrante che accentua le fragilità e le ambiguità della giovane democrazia. Tutto quello che oggi può sembrare una parodia, all’epoca non lo era e Redi Hasa, violoncellista, inizia un viaggio che parte dai ricordi, dalla paura di dimenticare e dal desiderio di fermare il tempo.