Gerry Conlon è stato il protagonista di uno dei più clamorosi errori giudiziari nella storia del Regno Unito. Insieme ad altre tre persone, venne arrestato e condannato all’ergastolo per l’attentato dell’IRA del 1974 a un pub di Guildford, vicino Londra, in cui morirono cinque persone e sessantacinque rimasero ferite. Di lì a poco, altre sette persone furono arrestate perché ritenute complici, e tra questi il padre di Conlon, Giuseppe, fermato mentre si recava a Londra per assistere il figlio. I “Quattro di Guildford” (oltre a Conlon, Paul Hill e Paddy Armstrong di Belfast e una donna inglese, Carole Richardson) dovettero attendere fino al 1989 perché la Corte di Appello riconoscesse la loro innocenza. Da quel momento, Conlon diventa un attivista per i diritti umani noto in tutto il mondo. Questo duro viaggio all’interno di uno dei più clamorosi e scandalosi errori giudiziari della storia del Regno Unito percorre la strada più intima delle testimonianze dirette di quanti sono stati vicini a Gerry Conlon: le sue sorelle, il suo avvocato, gli amici del pub e i volontari dell’associazione. Una testimonianza, più delle altre, balza allo spettatore per la sua intensità e la sua forza: l’ultima intervista di Gerry Conlon, raccolta fortuitamente dal regista Lorenzo Moscia. Lorenzo ha avuto la possibilità di conoscere Gerry due mesi prima della sua morte, mentre era a Belfast per il reportage fotografico “Belfast new Hanger”, sulle tensioni ancora esistenti tra nazionalisti e indipendentisti. Commosso dal racconto di quest’uomo incredibile, Lorenzo si è ritrovato a registrare molto di più di un’intervista: un vero e proprio testamento spirituale.