Il film racconterà di 10 giovani, 7 donne e 3 uomini, che lasciano la Firenze appestata del 1300 e si rifugiano in una villa, dove a turno s'intratterranno con cinque novelle del "Decamerone", interpretate dagli attori principali del cast.
"Boccaccio per noi che siamo di San Miniato è una specie di vicino di casa, quello che sa tutte le storie di tutti - spiegano i fratelli Taviani alla 'Repubblica' - È una vita che ci pensiamo ma non era mai il momento. La peste, la desolazione, sarà troppo? E ora ci sembra di no, non è troppo. La peste oggi cos'è? Un'epidemia di disillusione. E allora la storia di questi giovani che si rifugiano in una casa in campagna e fanno comunità, si danno nuove regole, oppongono alla disperazione la speranza e ricreano la vita raccontandosi novelle ci sembra proprio una storia di oggi. Ci sembra un po' quello che succede ai ragazzi che tornano in campagna nelle case dei nonni e che potrebbe succedere molto di più. Una rinascita che parte dalla condivisione della natura,della bellezza".