Un ragazzo di diciott'anni esce da un istituto per minori privi di sostegno famigliare e per la prima volta assapora il gusto dolce amaro della libertà. Una madre chiusa in carcere che vorrebbe tanto tornare indietro e ricominciare. Questi i personaggi strappati dalla realtà e trasportati dentro un film che è prima di tutto un pedinamento sull'uomo, sulle sue speranze e le sue piccole viltà. Ma è anche la storia di un'attesa che rievoca quella leopardiana del Sabato del Villaggio, un giro a vuoto dell'anima, un racconto di formazione dentro un contesto periferico desolato e opprimente che diventa esso stesso personaggio. Questa è una storia che nascendo da un documentario si è poi evoluta in una narrazione cinematografica che non fa sconti, aggredisce il quotidiano aspettando l'istante decisivo, il frammento che si stacca dal mero avvenimento per diventare la storia di una vita.