Il 25 giugno 1781 il Vescovo di Pistoia e Prato, Scipione De Ricci, scrive al Pontefice Pio VI una lettera dai toni preoccupati circa alcuni eventi occorsi nel monastero di Santa Caterina di Prato, dove "due religiose, oltre a professare sfacciatamente il quietismo, trattano d'invenzione di uomini, e Trinità, e incarnazione, e sacramenti ed eternità..." Il Vescovo, in seguito, invierà al monastero l'abate Lorenzo Palli, suo vicario, per approfondire la natura e la verità dei fatti e condurre un interrogatorio ufficiale delle monache e dei testimoni. Partendo da questo remoto e sconosciuto evento storico, una storia di scandalo e sospetta eresia avvenuto secoli fa nel chiuso delle mura di un convento, "L' abbandono" indaga il rapporto e il conflitto esistente tra la natura del potere e dell'autorità e il desiderio di libertà, ineliminabile e irriducibile nel fondo dell'essere umano.