Un ragazzo poco più che ventenne lavora ai mercati della sua città. Conduce un’esistenza in perfetta solitudine dividendosi tra il lavoro e la passione per la pittura. Tenta di esprimersi ed esprimere la sua fervida voglia di creare e di realizzare proprio attraverso quest’arte, ma quando cala la notte comincia a girare per le vie di una città fatiscente e desolata alla ricerca di una donna che possa arginare la sua solitudine, che sia capace di fargli superare lo stato esistenziale assolutamente contemporaneo che lo attanaglia. In una delle sue lunghe “ronde” notturne solitarie incontra una prostituta, anche lei molto giovane, di bell’aspetto. Grazie a lei Soddisfa i propri bisogni, non solo fisici veramente. Infatti, dopo aver fatto sesso e pagato la prestazione, la riaccompagna a casa. Una situazione inconsueta nel mercato della prostituzione. Un atto che presagisce un’immediata fiducia e una sottile complicità. Il giovane si ripresenta dalla ragazza anche le sere successive. I due cominciano a raccontarsi e si legano sempre di più. L’esistenza del ragazzo presenta a questo punto un barlume di appagamento. Inizia a sognare, ma il confronto con il reale è duro: infatti, la vita di lei non è così idilliaca da potersi permettere storie d’amore. Il pappone, nel ricevere le “dimissioni” della ragazza intenzionata a cominciare una nuova vita lontano da quel mondo, la insegue e la prende a calci e pugni con violenza inaudita. La giovane resta a terra dolorante alcuni minuti per poi rialzarsi piangente, con la convinzione che non avrebbe mai potuto ottenere la libertà o perlomeno vivere un’esistenza “normale”. Non le resta che ritornare a casa e tentare di medicarsi le ferite al volto. I giorni successivi riprende la sua vita di strada, ma cambia zona dove offrire le proprie prestazioni. Intanto passano i giorni e lo sconforto del ragazzo è sempre più evidente poiché non riesce più a trovarla. Pur demoralizzato, non si perde d’animo e finalmente alcuni giorni dopo la rincontra. Lei è a bordo strada e, non appena si accorge di lui, tenta istintivamente di allontanarsi. Il ragazzo, dopo aver lasciato la macchina col motore acceso sul ciglio della strada, la segue per qualche metro a piedi e la raggiunge. Una volta raggiunta si accorge che il suo volto presenta delle tumefazioni. Lui l’abbraccia e se la porta a casa. Dopo una notte insonne comprende il da farsi e si adopererà per metterlo in pratica. Il giorno successivo incontra Alvaro, un ragazzo sudamericano che gli procura una pistola per qualche soldo. Intanto in città la neve scende copiosa ed è il preludio all’ira. Il ragazzo e la ragazza pedinano il “pappone”, il quale viene prima tramortito da lui e poi caricato nel baule dell’auto. Quindi si dirigono prontamente fuori città. Una volta raggiunto un posto isolato, i due giovani scendono dall’auto. Il ragazzo scava una buca, dopo di che, insieme con la ragazza, scaricano il corpo dall’auto. Il ragazzo estrae la pistola e la punta verso il basso in direzione del pappone, riverso a terra. I due si guardano per qualche istante, silenti. Poi esplode il colpo.