30 marzo 1202, anno del Signore. Joachim si risveglia da un sogno apocalittico. È l’ultimo giorno della sua vita. L’anziano monaco svelerà al discepolo i segreti appresi vivendo la natura e il silenzio delle abbazie. Su montagne impervie fonderà sulla speranza il suo Monastero, che chiamerà “Fiore”. Scriverà su pergamena la profezia della ‘Terza Epoca’, iniziata nel Medioevo e protesa fino alla fine dei tempi. Un’era di piena libertà dello spirito e di progresso interiore. La grande risonanza del pensiero di Joachim raggiunge il cuore della Regina Costanza d’Altavilla che vuole essere da lui confessata. Il Monaco accetta, ma la sovrana deve scendere dal trono per inginocchiarsi dinnanzi a lui. La capacità del Monaco di interpretare la profezia presto raggiunge anche Re Cuor di Leone. Chiamato così da Riccardo I d’Inghilterra, gli spiegherà il significato del Drago a sette teste del Libro dell’Apocalisse. Joachim ritorna sulle montagne innevate per il suo nuovo viaggio, sapendo che ormai ha seminato radici forti, consapevole che “Fiore non è ancora frutto” ma “è la speranza del frutto”.