Il Professor Stefano Nari, docente di letteratura italiana contemporanea, sta rientrando in Facoltà dopo un incontro amoroso con Olivia, una studentessa con cui ha una relazione. Lo attende una sgradevole sorpresa: Lorenzo, il suo assistente, gli mostra una lettera pubblicata sull'ultimo numero della rivista Ateneo. Un anonimo autore sferra un'accusa beffarda al professore accusandolo di essere incorso in un clamoroso errore nel suo elogio del tradimento: utilizzando il film di Jean Luc Godard, "Il disprezzo", come esempio positivo di tradimento del romanzo scritto da Alberto Moravia, si è infatti dimenticato del "tradimento" a sua volta subito dal regista francese ad opera del produttore italiano (Carlo Ponti), rispetto al film originale uscito in Francia. Un errore banale per una persona "normale", non per un docente universitario affermato, rispettato, invidiato per la sua carriera, e temuto per il suo potere accademico. Da questo momento il Prof. Nari è assalito da dubbi e sospetti: chi lo odia a tal punto da averlo colpito cos. subdolamente? Crolla il suo castello di certezze, mentre il sospetto si trasforma in ossessione, condizionandolo a tal punto da trascurare la sua giovane e generosa innamorata e non rendersi conto dell'inquietudine e dell'amarezza di sua moglie (Anna). Nari ha un solo obiettivo: scovare l'anonimo accusatore. Sa che si annida all'interno dell'Università, fra i suoi colleghi: cerca di interrogarli uno dopo l'altro, ma non ottiene altro che scoprirne le piccole bassezze, le invidie, i giochi di potere e le grandi ipocrisie. Qualcuno dei suoi colleghi gli sussurra il nome di qualche altro professore, ma sono "vicoli ciechi" che Nari percorre inutilmente. Mentre l'occupazione prosegue e gli studenti si confrontano sui temi legati alla riforma universitaria Nari scopre che sua moglie Anna lo tradisce con un suo ex studente, uno dei più capaci e promettenti, Andrea Ricci, amico di Linda, Federico e Lorenzo. Ed è proprio a questo punto che il giallo sembra risolversi: il professor Daverio, "l'eterno secondo", persona idealista, innamorato da sempre di sua moglie Anna, con cui ha mantenuto una stretta ed ossessiva amicizia, si suicida. Molti pensano che sia lui l'autore della lettera anonima. Qualche giorno dopo, mentre Nari è nel suo studio all'Università, qualcuno bussa alla sua porta: Lorenzo, il suo assistente gli consegna una lettera in cui gli comunica di aver vinto una borsa di studio per l'estero (Parigi) e che starà via per almeno un paio d'anni. Dopo un brevissimo saluto, Nari, rimasto solo, si alza stancamente, raggiunge la finestra, scosta la tendina e scorge in basso Lorenzo che attraversa il chiostro dell'Università insieme ai suo amici Federico e Linda, alzando lo sguardo incrocia quello del Segretario del Dipartimento che lo saluta con un sorriso ironico, quasi di sfida, deluso e stanco il Prof. Nari raccoglie le sue cose dalla scrivania ed esce tristemente dal suo studio.