Wannsee, a pochi chilometri da Berlino. Qui vive Irmela Mensah Schramm, settant'anni. E seduta sul divano. Incolla, cataloga e archivia un adesivo: "Il giorno della Germania del futuro". Accanto a lei un sacchetto di stoffa con una scritta fatta a mano: "Gegen Nazi. Contro i nazi." In un'Europa segnata dall'odio razziale e dalla violenza, questa donna dai capelli grigi e l'andatura un po' goffa, gira ogni giorno per la sua città e nei dintorni a caccia di scritte e adesivi xenofobi o di richiamo nazista, armata di vernici spray e raschietto. A nulla valgono le chiamate alla polizia se non il rischio di essere incriminata per atti vandalici. Ma questo non basta a distoglierla dalla sua missione che porta avanti da quasi trent'anni: "Se danneggio qualcosa con il colore si pu. aggiustare. La dignità ferita, invece no." Le minacce anonime che riceve da tempo, non hanno alcun effetto: "Irmela Mensah Schramm, prima o poi ti prenderemo" hanno scritto a caratteri cubitali su un muro. E il pericolo è reale. Lo confermano Manuel Bauer, per anni "picchiatore" degli squadroni neonazisti, e Daniel Koehler, sociologo attivo nell'aiutare coloro che vogliono uscire dalla scena di destra. Gli estremisti in Germania e in Europa sono inseriti in ogni ambito della società e da anni perseguono la loro politica del terrore. Ma Irmela non pu. e non vuole concedersi il lusso di avere paura. Dopo aver sconfitto un tumore al seno, che a detta dei medici le lasciava pochi anni di vita, ora nulla la pu. fermare. Ma "cosa sarebbe Irmela se non ci fossero i neonazisti?", si chiede una coppia di suoi cari amici. E per chi lo fa? Per gli altri o per se stessa? Un padre violento e una madre anaffettiva le hanno rubato l'infanzia e l'hanno sempre coraggio e la sua determinazione. The Hate Destroyer è un film sull'odio serpeggiante, sull'indifferenza, e su ci. che sta dietro ad una scelta di attivismo. Ma è anche il racconto intimo e divertito di una donna che da anni lotta per diventare straordinaria.