Puglia. La Madonna Addolorata, icona sacra del paese, appare in sogno ad Alfonsina Milletarì, ingenua donna di popolo. La Madonna parla con accento straniero e chiede aiuto perché seppellita sotto un albero di carrube. Il sogno turba Alfonsina che si reca in chiesa per chiedere spiegazioni alla Madonna, cioè alla statua del ‘500, venerata da secoli in paese. Ma la statua non c’è, è fuori per restauro. Che fare? Il carrubo c’è ancora ed è nella terra di Saverio, fratello di Alfonsina; l’albero è proprio a ridosso del confine con il terreno adiacente, il terreno dei Malavasi, con i quali la famiglia dei due fratelli non ha buoni rapporti da tempo. Si scava prima da una parte, poi dall’altra grazie all’intervento del parroco. Ma di Madonne nemmeno l’ombra. La storia coinvolge Saverio, fratello maggiore di Alfonsina e custode di un qualche indicibile segreto; Youssef, pastore marocchino con una giovane figlia, Aziza, che tanto somiglia alla Madonna del sogno ma che lavora in un bar; Mariem, mamma di Aziza; Demetrio Picipò, vecchio e astioso barone paralizzato dalla cinta in giù, che gira in carrozzella per il paese assistito da Adeline, badante tunisina; Sabrie, ragazzo etiope; Ganu Malavasi, figlio di Giuseppe, il rozzo proprietario del terreno adiacente il carrubo. Sarà proprio il giovane Ganu, mosso d’amore per Aziza, a buttare giù il confine tra i due terreni e a trovare lì sotto un ex voto: una statuetta della Madonna del Carmine in frantumi. A notte fonda, dentro il corpo della piccola statua, Alfonsina e Saverio trovano una vecchia sconvolgente confessione, che li riguarda molto da vicino.