Il documentario racconta l'isola di Marettimo e la storia epica dei suoi abitanti, una comunità di poche centinaia di persone. Siamo all'inizio del secolo scorso, quando, sfidando un destino ignoto, molti uomini lasciano l'isola, imbarcandosi da clandestini su bastimenti per emigrare verso gli Stati Uniti d'America. Sbarcati a New York trovano un'America in pieno fermento e i giovani marettimari si adattano a fare qualunque lavoro. Questa è solo la prima tappa della loro lunga odissea, che ha come vera meta la mitica Baia di Monterey in California, dove finalmente potranno esercitare la loro arte: la pesca. Grazie al loro spirito imprenditoriale applicheranno un altro antico sapere della loro terra, la conservazione delle sardine sotto sale.
Saranno infatti i primi a cominciare le attività delle famose "cannery", protagoniste dei romanzi di Steinbeck, e ad esportare il pesce in scatola in tutto il mondo.
Così anche le donne lasciano Marettimo per affiancare i mariti nel lavoro e, come sempre, prenderne in mano la gestione economica. Le famiglie si ricongiungono e si crea una forte comunità in cui si mantengono intatte le tradizioni. Raggiunto un inimmaginabile benessere, gli uomini si spingono oltre. Con piccole barche a vela navigano fino all'Alaska, sfidando un mare a loro sconosciuto, per la pesca del salmone.