Nel dicembre del 1958 la divina Maria Callas (1923-1977) esordiva all’Opéra di Parigi nel concerto La Grande Notte dell’Opera: quella serata storica, ripresa e trasmessa in diretta in tutta Europa, sarebbe diventata uno degli eventi del secolo. Quella del 19 dicembre 1958 – quando Maria Callas, la sola e unica “Divina”, voce emblematica dell’opera nel XX secolo, debuttò alla sfarzosa Opéra di Parigi con un’esibizione diventata leggendaria – fu una serata memorabile. Era presente tutta l’alta società parigina, a partire dal presidente francese René Coty: nella sala gremita c’erano Jean Cocteau, il duca e la duchessa di Windsor, Charlie Chaplin, Brigitte Bardot e molti altri. Quella notte, la Callas salì sul palcoscenico dell’Opéra Garnier con un vestito di alta moda e con una parure di diamanti da un milione di dollari. Aprì il concerto con l’interpretazione di “Casta diva” dalla Norma di Bellini che l’avrebbe resa immortale, seguita dall’angosciosa scena del “Miserere” dal Trovatore verdiano, per poi alleggerire l’atmosfera con la maliziosa “Una voce poco fa” dal Barbiere di Siviglia di Rossini. Il culmine giunse però nella seconda parte della serata, con la messa in scena del secondo Atto completo della Tosca di Puccini, una storia feroce, in bilico tra molestie sessuali e violenza fisica e psicologica. La forza drammatica del libretto si esprime in una sequenza ininterrotta di momenti musicalmente straordinari, tra cui la celeberrima aria “Vissi d’arte”. Questa interpretazione della Callas era popolarissima già all’epoca come si può vedere dall’entusiasmo che scatenò nel pubblico: così travolgente da fare interrompere la recita per alcuni minuti. La diva, affiancata da un antagonista possente come il baritono Tito Gobbi nel ruolo di Scarpia, ci regala qui un’impareggiabile performance virtuosistica.