L'ottantaduenne regista russo, partendo da Gogol e Šostakóvic, utilizza diverse tecniche di animazione, e le sposa con brani di film sovietici per raccontare la ciclica ricaduta nella repressione politico/ideologica in Russia e ribadire il ruolo delicato e centrale della cultura. La messa in scena dell'utopia di un'arte rivoluzionaria da mettere a servizio di un popolo rivoluzionario, scacciata via dalla "cospirazione" del Potere centrale verso gli intellettuali. Khrzhanovsky ha meditato sulla realizzazione del progetto per decenni, da quando il compositore Šostakovic ormai anziano gli affidò le musiche originali del suo lavoro per trarne un’opera visuale. Il risultato è un’animazione che celebra quegli anticonformisti che seppero opporsi alle imposizioni del regime staliniano e che ne subirono le persecuzioni. Suddiviso in tre atti chiamati “sogni”, uniti dalle immagini di un aereo di linea a bordo del quale viaggiano il regista e diverse altre personalità del mondo culturale russo, oltre al poeta e scrittore italiano Tonino Guerra, con il quale Khrzhanovsky condivise una lunga amicizia.