Giovanna Camurati è una ragazzina come tante, con dei genitori comuni a tanti, papà Gualtiero e mamma Anita. Sua sorella Margherita, detta Pulce, invece è una bambina speciale. Pulce ha nove anni, beve solo tamarindo, ascolta solo Bach, non reagisce mai come ti aspetteresti e va pazza per le persone arrabbiate. Ma soprattutto Pulce non parla anche se questo, come dice Giovanna, "non significa che non abbia niente da dire". Pulce è autistica. Un pomeriggio di pioggia, la vita della famiglia Camurati cambia. Anita va a prendere Pulce a scuola e scopre che Pulce non c'è. E' stata portata via senza troppe spiegazioni in una comunità dal nome rassicurante di "Giorni Felici". Lentamente emergono i contorni dell'accusa: Gualtiero è sospettato di aver abusato di sua figlia. La macchina della giustizia deve fare il suo corso, fugare ogni dubbio ragionevole o irragionevole le normali follie di ogni lessico familiare.
Giovanna ci racconta senza retorica e senza patetismi lo scontro tra mondo adulto e infanzia, tra malattia e normalità, tra rigidità delle istituzioni e legami affettivi.