Una videocamera accede, in via eccezionale, ai reparti dell’ospedale pubblico di una delle città che sta drammaticamente soffrendo il primo picco pandemico del COVID-19. E’ un delicato esercizio di osservazione, che coglie con rispetto l’instaurarsi di nuove relazioni tra pazienti e personale sanitario, rese necessarie dalla pandemia e che mostrano un estremo bisogno comune, il calore umano. Anche se a volte è doloroso, il film entra in empatia con le paure dei malati e con l’ascolto professionale ma accorato di medici e infermieri, rimanendo in una dimensione intima, lontana dal voyeurismo, dall’apologia dell’eroismo e da un’angosciosa rappresentazione mediatica.