Una storia d’amore un po’ particolare sulle note di “Non ho l’età” di Gigliola Cinquetti, un dolce ricordo di gioventù dei protagonisti. Bruno, anziano e affetto da Alzheimer, ospite di una casa di riposo, ogni giorno si innamora di Duša, e ogni sera se ne dimentica. Duša, una gentile signora ospite della stessa struttura, anche lei affetta da Alzheimer, è una figura un po’ ambigua, forse un po’ maliziosa. Talvolta i due si incontrano durante le attività proposte nella struttura e flirtano come se si scoprissero per la prima volta, altre invece non si riconoscono nemmeno. Quando Bruno è in compagnia di Duša, prova un dolce “sollievo” che allevia la sua confusione e nostalgia per il passato. Un passato che riaffiora invece con forza quando è solo, e lo spinge a fuggire dalla casa di riposo. Desidera invano ritornare a casa sua, da sua moglie e dal suo cane, che però purtroppo non ci sono più. Il film è un susseguirsi di immagini estremamente suggestive e poetiche, in cui la messa in scena è significativa dello stato d’animo dei protagonisti, a volte confuso, altre nostalgico. In alcuni momenti però è anche dolcemente divertente, come quando una sera Bruno non riesce a trovare la sua stanza ed entra per errore in quella di Duša, sdraiandosi accanto a lei. Al loro risveglio discutono: ognuno è sicuro che l’altro sia nel letto sbagliato, ma ancora una volta si trovano simpatici e si danno appuntamento a colazione. Vestita di tutto punto, Duša però lo aspetterà invano.