I protagonisti di questo film sono uomini e donne che hanno cercato nuove terre dove abitare, preferendo essere padroni del loro tempo piuttosto che battersi, tra fratelli, per difendere uno spazio avaro di risorse. Hanno saputo chiudere il loro mondo in una valigia scegliendo di lasciare la loro “amara terra”, come hanno fatto negli ultimi 100 anni poco meno di 30 milioni di italiani. Hanno varcato frontiere e mari in tempesta, sapendosi adattare con coraggio a nuove abitudini, subendo umiliazioni ma senza perdere la forza della propria identità, affrontando nuove convivenze (a volte non facili) con coloro che, in quelle terre, già vivevano. Di tutte le terre americane, hanno scelto il Quebec, enclave dal sapore mediterraneo, dove si parla la lingua francese: provincia radicata nella tradizione cattolica, da sempre aperta al meticciato. Alcuni di essi, spingendosi nei distretti minerari del Nord, teatro di un passato coloniale non completamente passato, rivelano una particolare attitudine a far crescere in sé lo “spirito nomade”, rivelando una speciale complicità con i “nativi”: coloro che ci vivevano già prima di ogni ondata migratoria…