Sarah è israeliana e gestisce un bar a Gerusalemme Ovest. Saleem è palestinese, vive a Gerusalemme Est e fa il fattorino. Provengono da mondi distanti anni luce, eppure, sfidano il destino per incontrarsi di nascosto nel furgoncino che Saleem usa per il lavoro e consumare lontano da occhi indiscreti un veloce rapporto sessuale. Si amano? Forse no. Ma quegli attimi rubati sono per entrambi un momento di complicità per evadere dalle tensioni che avvertono nelle rispettive famiglie. Sarah è sposata con un colonnello dell'esercito, molto preso dal suo lavoro, che lo costringe a continui trasferimenti. Saleem, orgoglioso, è stanco di subire l'influenza della famiglia della moglie la quale, in attesa di un bambino, non disdegna l'aiuto economico del fratello per arrotondare il modesto stipendio del marito. Nessuno è a conoscenza di questa relazione illecita, né Sarah né Saleem sembrano intenzionati a spingersi oltre al loro incontro clandestino e sporadico. Ma una sera, trovandosi loro malgrado nel posto sbagliato al momento sbagliato, quello che doveva essere un affaire totalmente privato e rimesso unicamente al giudizio delle rispettive coscienze, subisce una svolta tanto repentina quanto incontrollabile. Sarah e Saleem si ritrovano intrappolati nelle maglie della tensione tra le forze occupanti e la resistenza palestinese, in un crescendo di inganni e mistificazioni che nemmeno la verità sembra più essere in grado di fermare. Un crescendo di tale portata da trasformare le conseguenze esclusivamente private di un tradimento in un'ingiustizia di dimensione politica e sociale molto più grande, quella di governi che non vedono l'ora di scoprire complotti inesistenti o di strumentalizzare notizie per tramutare i cittadini in avversari da combattere. E che sfugge completamente al controllo sia di Sarah, sia di Saleem. A dimostrazione di come, in questa terra martoriata, nulla sia veramente possibile.